Oct 19

Sunday

forse l’ultima volta che ho ascoltato “In the flesh?” è stata… alcuni decenni fa.

mi è venuto in mente di riascoltare un po’ i Pink Floyd su Spotify.. e così.. tanti ricordi

di quando ad esempio, da piccolo (<10 anni) avevo telefonato a Radio Sole per farmi mettere “another brick in the wall” e loro, poverino (ma mango tanto) hanno messo “part 1”, mentre io (ovviamente?) volevo la famosa part. 2!

cmq.. il pensiero più evidente mi è andato.. alle case. ho immaginato la CASA di una persona che, nel 1979 o giù di là, si comprava l’album The Wall e se lo portava a casa. e lo sentiva.

ho pensato all’.. effetto, alla rivoluzione, alla bellezza e alla poesia di quei suoni che uscivano dall’impianto e andavano addosso a tutto ciò che era in quella casa.

lo si potrebbe dire di un disco di Ghali? me sa di no

in un certo senso sono fiero dell’imprinting che è stato dato alla mia giovinezza, perché The Wall (anche il film) era una delle cose più tristi a cui si poteva assistere. e io mi ci annegavo 🙂

Daddy’s flown across the ocean
Leaving just a memory
Snapshot in the family album
Daddy what else did you leave for me?
Daddy, what’d’ja leave behind for me?!?

…chi poteva mai capire il senso di queste parole?

La domenica è tipicamente un giorno di merda. L’ho sempre più o meno odiata.

La cosa bella della domenica (quando è bel tempo) è la passeggiata col sole post pranzo, il giro in bici sulla riviera

ma per il resto la domenica è una sorta di pausa: bisogna solo aspettare che passi

io dico: almeno (almeno), cerchiamo di non tradire troppo noi stessi.

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