Archive for the 'vita' Category

questo giorno (13/3/2010)

March 13th, 2010 | Category: vita

che poi, in realta’, e’ il giorno prima di.

sembra un giorno particolare. come ho cominciato la giornata?

mi sono svegliato e ho fatto colazione. nel durante, ho proseguito ovviamente il mio Progetto.

cos’e’ questo Progetto? e’ un parto della mia ipocondria, credo.

un bel giorno mi sono messo in testa di riascoltare tutto cio’ che avevo in camera, e tutto cio’ che avevo sul computer in mp3.

tutto. proprio tutto. cassette, cd, etc..

perche’? mi rompeva un po’ l’idea di “avere” delle cose ma di non averle usate.

un po’ quello che penso delle decine e decine di libri che ho in giro per casa.

non andrebbero sprecati!

e cosi’ mi sono detto: ok, da oggi (era Settembre) ascoltero’ tutto, cosi’ come si trova.

in ordine di posizione per le cassette e i cd, e in ordine alfabetico per la roba che e’ sul computer.

da circa 1 settimana ho finito di ascoltare le cassette. a spanne, circa 200.

non so come, ma tra le cassette ce n’era finita una diciamo.. particolare.

sul lato A c’era un software, roba del Commodore 64.

Ma io non ho ceduto. Ho ascoltato circa 20 minuti di rumori e suoni tipici di quando si metteva una cassetta del commodore sullo stereo (come non provarci?).

Ad un certo punto, lo giuro su quello che volete, cambia lo scenario.

Si sente una voce di donna. Lipperli’ ho immaginato che fosse una conferenza, oppure una guida turistica che spiegava cose a persone.

Si sentiva anche un certo “riverbero”.. tipo aula, salone.

Dopo un po’ comincio a sentire e distinguere bene anche le parole. E ho capito che era una lezione di italiano. Era forse una registrazione di mia mamma a scuola? La voce non sembrava..

E poi ho capito. Era un nastro che avevo fatto io, un giorno del primo liceo, quando ho portato nello zaino il registratore. E poi si sente la campanella. E poi un casino tipo “tumulto degli schiavi liberati”, e poi il tragitto di ritorno verso casa.

E si sente la voce di R., che a un certo punto canta una canzonaccia “…c’e’ chi le chiama baldracche…” – e poco piu’ avanti mi propone di mettere i soldi insieme per compare un mixer. Altri tempi

In un’altra cassetta ho beccato invece una cosa ancora piu’ miracolosa: una registrazione di quando avevo 6 anni, e stavolta a premere “REC” non ero io, ma mia madre, che mi fa un’intervista.

Mia mamma mi chiede se voglio bene a tutti i parenti, uno per uno.

e io rispondo: “si.. la zia.. mia piace” – “si .. tu mi piaci, mi piace la tua bocca rosata” – “tu e papa’ e la stanza del matrimonio” (alias la camera da letto).

e poi c’e’ un’intervista a me e ai miei cugini. mia mamma intervista prima Paola, poi Marisa e poi Matteo. poi arriva a me e io.. con voce singhiozzante, dico “mi sono stufato.. voglio morire”. all’eta’ di 6 anni. altro che questi cazzo di EMO che vanno in giro adesso!

tutto questo per farvi capire che.. il Progetto ha avuto la sua ricompensa. andava fatto.

quelle cose andavano riscoperte (immaginate la gioia di mia madre nel risentire quella registrazione).

ok andiamo avanti.

poi sono andato a trovare F. e D. al loro negozio, e ho portato loro un regalo: una confezione da 16 di pocket coffee.

ci sono andato a piedi, mi faceva piacere camminare. dopo tanto stare seduti..

abbiamo parlato un po’, c’era la proposta di andare in un nuovo locale sulla via Vestina. io ho detto che ci pensavo.. ma avevo praticamente gia’ il mio programma: sto a casa e mi guardo Lost 6×06 by verzaverde.

poi F mi ha riaccompagnato a casa.

a pranzo mi sentivo molto stanco. sbadigliavo sempre. e mi sentivo un po’ preoccupato..

non mi andava tanto di farmi un caffe’ perche’ avevo gia’ preso un pocket coffee  un’ora prima (………… non ridete).

alla fine ne ho bevuto un po’. e sono andato alla CGIL, dove c’era la penultima lezione del corso su Linux del Pescaralug

pierpaolo mi ha visto e mi ha detto “che hai fatto? ti vedo strano..”

MAI DIRE UNA COSA DEL GENERE A FRANCESCO POLITI

poi mi sono visto con M. e si e’ parlato un po’ dell’ansia etc… Non mi piace la soluzione di M.: ha a che fare con i farmaci.

io non voglio i farmaci. o meglio: sono una soluzione temporanea.

io voglio capire e spiegarmi perche’, ogni tanto (ma direi spesso), devo subire quei 20 minuti di sensazione di pericolo… che non mi fanno godere la vita, che mi fanno sembrare qualsiasi cosa una prova insormontabile.. andare alle prove, andare a cena fuori, etc..

dov’e’ “la mia antica convinzione di forza”? (cit.)

poi sono stato  a Nuvola Rossa, con gli amichetti del computer.

ho offerto un giro a tutti. per me, stare con gli amici del computer e’ stato sempre diverso.

voglio dire.. io sono pigro per gli spostamenti in generale. gia’ se devo andare a casa di qualcuno a cena mi rompo le palle solo all’idea.

pero’, quando si tratta di muoversi con loro per andare da qualche parte.. anche “lontano” (es. all’hackmeeting a Napoli 🙂 .. niente.. come se esistesse il teletrasporto: non mi pesa  per nulla.

secondo me e’ perche’ si da’ per scontata una ben determinata serie di dinamiche interpersonali, in cui sostanzialmente ci si lascia molto spazio, senza troppi problemi.

questo e’ bello, molto.

poi.. sono stato al negozio “La foglia”, in via del santuario, dove lavora il mio amico Stefano.

di default sarebbe un negozio di intimo per donna. oggi invece li’ c’era un aperitivo-inaugurazione di una mostra.

esponevano diversi artisti, che hanno fatto le cose piu’ disparate, tra cui le buste regalo con i disegni sopra.

prima di andarci avevo chiamato F , le ho detto se voleva raggiungermi li’ ma non poteva.

mi ha ridetto che sarebbe andata con D. in quel locale.. io ho detto che ci pensavo..

li’ a “La foglia” ho visto L, che ho conosciuto quest’estate.

lo avevo contattato perche’ avevamo bisogno di qualcuno che ridesse una pittata alle pareti di casa nuova, ossia buenRetiro.

l’ho incontrato un paio di volte. un tipo molto tranquillo. poi alla fine io e Mauro abbiamo deciso di fare da noi, il che e’ stato bello.

oggi insomma ho rivisto L.

lui mi stava davanti, e parlava al cellulare. poi ha finito la telefonata.

io gli ho detto  “scusa.. ho origliato.. hai detto che a mezzanotte fai il compleanno?”

“si”

e ci siamo abbracciati. chi l’avrebbe detto, nati nello stesso giorno.

dopodiche’ ho richiamato F, le ho ruttato al telefono, e le ho detto “fanculo, vengo pure io al locale”.

sono tornato dai miei, per cena. mia madre, stessa cosa: “ti vedo un po’ sbattuto”.

io ho detto “sara’ la birra..”

papa’ e’ entrato qui in camera, mentre ascoltavo un cd (sempre Progetto eh!).

di solito e’ una musica molto lontana dai suoi gusti.. non mi ha mai chiesto informazioni.. oggi invece si’.

stavo ascoltando i Mogwai.

CAZZO e’ gia’ arrivata F.
non rileggo nulla, pubblico cosi’ com’e’.

le diro’ se mi accompagna al bancomat. devo fare una ricarica sul cell.
vorrei chiamare trolls in Brasile per farmi dare gli auguri :**

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Prefazione

December 18th, 2009 | Category: tmrc,vita

..diAnna Rambelli, all’opera “Appunti di informatica libera” di Daniele Giacomini

Finito il regno della meccanica, inizia il regno dell’informatica. Voglio fare una riflessione che possa servirti da incitamento e da incoraggiamento per elevare il tuo animo, per approfondire il culto della scienza. Io intendo «la scienza» quel sapere che mai, per nessun motivo, ti porta lontano da ciò che sono i principi elementari e di base della persona e che mai vanno contro a ciò che io intendo «dignità» dell’uomo.

Il libro non vuole essere solo uno strumento meccanico. Aggiungi a tutto questo sapere il calore di un sentimento, di una comprensione che ti porti al di sopra di ogni bassa intenzione.

L’umano vivere è così semplice che di fronte all’evoluzione dell’informatica, potrebbe anche essere soffocato e imprigionato da questa enorme invenzione che proietta il tuo pensiero verso mete e orizzonti così vicine e nello stesso tempo così lontani. È cosa meravigliosa tutto questo e tu cerca di viverlo con accortezza, ma sempre con la precisa intenzione che i tuoi piedi appoggiano sulla terra. Non permettere al tuo pensiero di allontanarti troppo da questa realtà. L’informatica potrebbe prendere il sopravvento e portarti lontano dalla tua identità e dal tuo essere morale. Non permettere che questo ti nuocia procurandoti un’insensibilità e un’incapacità a dialogare con il tuo simile. Il silenzio che regna tra la tua persona e la macchina che ti sta di fronte non può diventare il silenzio della tua vita. Ricorda sempre che la comunicazione di cui hai bisogno e di cui la tua anima necessita, è non solo verbale, ma soprattutto è fatta di sentimenti e di emozioni.

Mi meraviglierei molto se tu, uomo di sapere e di sapienza, ti lasciassi andare a questi automatismi senza usare anche la tua anima. E sarei molto incredula se qualcuno mi dicesse che questo sistema di comunicare, l’informatica, ti portasse a quella schiavitù che i tuoi avi sono riusciti a debellare con il sangue e con la sofferenza. Ma questa, sappi, che sarebbe una schiavitù alla quale non potresti mai ribellarti, perché tu stesso l’hai creata, imbalsamando il tuo pensiero, la tua anima e le tue emozioni nell’involucro del tuo corpo.

La storia porta continuamente esempi di rivoluzioni nel campo delle invenzioni e delle scoperte. Anche questa si può considerare un’era nuova. Questo inizio di secolo racchiude delle innovazioni molto tecnologiche che fra qualche anno, sicuramente, avranno capovolto il modo normale del vivere. Sta sempre nell’intelligenze e nella capacità intuitiva dell’uomo usare questa rivoluzione informatica per un uso costruttivo ed equilibrato. È facile che questa nuova tecnologia possa sfociare in situazioni estremamente pericolose.

Nell’uomo è sempre presente la scintilla della ricerca e del desiderio di scoprire tecnologie o sistemi nuovi in tutti i settori, per poi migliorare sia il tenore di vita, sia l’insieme dei sistemi economici. Questo rientra nel progresso, nell’evoluzione umana. La tua attenzione per questo nuovo mezzo, deve prima portarti a fare una piccola riflessione, in modo da usarla per diminuire la tua fatica, ma nello stesso tempo per affinare le tue capacità personali; intendo con questo i tuoi principi, la tua morale e soprattutto la tua identità.

L’informatica serve per aumentare tutte le risorse a tutti i livelli, ma ha un grosso limite che tu devi considerare e di cui devi renderti conto immediatamente. Altrimenti, se ti lasci dominare e se ti lasci prendere dal fanatismo e dall’euforia di questo, rischi di inaridirti, di perdere la dignità dell’essere umano che ha una personalità, dei sentimenti e una morale. Questa è la cosa più importante, per cui ti devi impegnare a far sì che questa macchina non prenda il sopravvento sul tuo tempo e non ti faccia diventare schiavo e dipendente.

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Alessandro

November 19th, 2009 | Category: vita

Ma ci sono pensieri che non riesce a trattenere
Ci sono pensieri che lo fanno sentire
come se andasse a tutta velocità in un tunnel
in equilibrio sopra un’asse di legno che corre su due rotaie
Lo fanno restare senza fiato

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testa fra le nuvole

August 19th, 2009 | Category: vita

non credevo che sarebbe successo, e invece.. 🙂

ops

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desideri, parte 2

August 16th, 2009 | Category: vita

farenheit

sono piacevolmente sorpreso dal fatto che la Terapia E (*) mi abbia fatto fare qualche passo avanti sulla comprensione del problema dei desideri.

per farla breve, io credo che in futuro sara’ meglio mantenermi a debita distanza dai miei desideri.

e’ inutile, l’angolo della mia mente etichettato come “desideri” sembra essere il buco nero in cui vanno a finire le mie manie, le mie frustrazioni e (perche’ no?) anche le mie finte prese di posizione.

ed e’ per questo che, puntualmente, mi scopro ad aver desiderato cose che in realta’ non mi piacciono, o che mi interessano poco.
ma tutto cio’ non e’ indolore: prima di capire questo, non mi faccio mai mancare malinconie e/o rimorsi, come se fossi veramente triste.

mi viene in mente il film Fahrenheit 451, in cui i “cattivi” bruciano i libri in quanto ritenuti dannosi per gli esseri umani. perche’? perche’ i libri favorirebbero l’insorgere dei desideri, e di conseguenza porterebbero l’uomo ad essere turbato e infelice.

in effetti, diversi anni fa, quando ho visto il film, non mi sembrava che i cattivi avessero torto.
sara’ stata l’abile dialettica usata per spiegare le proprie ragioni, ma in fin dei conti mi sembrava tutto molto razionale.

e cosi’.. forse gli unici desideri a cui devo prestare attenzione sono quelli che posso soddisfare in 5 minuti.

(*) la Terapia E (“evolutiva”) di cui si parla in questo libro.

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pensare

August 06th, 2009 | Category: vita

pensare e’ sempre stato oggetto di mistero, per me.

del resto e’ una cosa che non si puo’ insegnare, giusto? nessuno puo’ mettersi a sindacare sulla maniera in cui pensi. e’ un territorio intimo e segreto.

io spesso.. immagino che i miei pensieri vengano pronunciati da altre voci, voci di persone che conosco.

e, nello scegliere il “protagonista”, cambiano anche un po’ i contenuti, cio’ che decido di pensare.

molte volte credo che io stia solo recitando (avendo me stesso come unico spettatore), e che stia perdendo tempo, facendo pensieri non autentici.
ho sempre amato fantasticare sui dialoghi.

mi piacerebbe sapere come pensano gli altri.
come fanno? come fate? siete capaci di trascrivere le parole che vi siete detti quando avete deciso di lasciare il/la vostro/a ragazzo/a?
o di quando avete scelto l’universita’?

io non sarei tanto capace.. perche’ non penso in termini di “frasi”.. i pensieri mi attraversano come lampi. come quando ti viene un’intuizione.

pochi giorni ho riflettuto su una cosa: quando “mi fermo” e mi metto a riflettere, la prima cosa che mi penso e’: “sono qui”.

sono qui. nel senso sono qui, sdraiato sul letto. con gli occhi chiusi, a pancia in giu’.

e’ come se avessi il bisogno di partire da una base assolutamente certa, prima di partire con la tangente e fare innumerevoli altri pensieri.

perche’.. se il punto di partenza e’ fallace.. poi tutto quello che ci costruisci dopo non puo’ che essere un enorme macello, giusto?

questo e’ un tratto che mi porto dietro anche in altri ambiti. ad esempio, quando devo studiare qualcosa.. ho una gran voglia di partire dalla preistoria di quel qualcosa, e poi arrivare fino al punto che devo apprendere.
altri, magari, si lasciano trasportare dall’intuito, dal caso, e arrivano prima al risultato. che poi e’ quello che conta, no?

anche con i libri ho un rapporto strano.. si’, ho letto tutte e 238 le pagine. ma le ho lette veramente? magari se facessimo un confronto io e te sullo stesso libro, verrebbe fuori che la mia e’ stata una lettura imbarazzantemente superficiale.

ma… cosa cerco veramente dalla lettura dei libri? per quanto tempo un libro deve restare nella nostra memoria?

forse parto col presupposto (sbagliato?) di imparare qualcosa di piu’ sulla vita.

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E’ bello lavorare in Micso

February 24th, 2009 | Category: tmrc,vita

ci si sente protetti 🙂

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hai 15 minuti?

December 14th, 2008 | Category: vita

fai partire il brano, e subito dopo clicca qui.

grazie jaro 🙂

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dal romanzo “LA MELA D’ORO”, secondo della trilogia degli Illuminati

October 06th, 2008 | Category: vita

Ricordi la storia della Mela d’Oro, almeno nella versione emendata ed esoterica? La versione autentica e’ la stessa, fino a un certo punto.

Zeus, un vecchio terribilmente noioso, fra parentesi, aveva dato una festa sull’Olimpo, e aveva offeso Nostra Signora non invitandoLa.

Lei fece una mela, ma era di Acapulco Gold (qualita’ molto rinomata di marijuana), non di oro metallico. Scrisse Korhhisti sopra, alla piu’ bella, e la fece rotolare nella salda del banchetto. Tutti – non solo le dee… quello e’ un mito sciovinistico maschile – iniziarono a litigare su chi avesse il diritto di fumarla.

Paride non venne mai chiamato a giudicare; quella e’ solo una fantasia da poeta. La guerra di Troia fu soltanto un altro delirio imperialista, e non aveva alcun collegamento con questi eventi.

Quel che davvero accadde fu che tutti stavano rissando sulla mela, affannandosi e spingendosi uno con l’altro, e ben presto le loro vibrazioni – gli Dei hanno una vibrazione molto alta, pari alla velocita’ della luce – scaldarono la mela a tal punto da provocare il rilascio di pesanti fumi.

In una parola, tutti gli Olimpici si stonarono.

Ebbero una Visione, o una serie di Visioni.

Nella prima Visione videro Yahweh, un dio che abitava vicino in un suo mondo che si sovrapponeva al loro in alcune parti. Stava ripulendo il set per cambiare scenografica e iniziare un nuovo spettacolo.

Il suo metodo li colpi’, in quanto piuttosto barbaro. Stava infatti affogando tutti – eccetto una famiglia, alla quale permise di fuggire su di un’Arca.

“Questo e’ il Caos”, disse Mercurio. “Quel Yahweh e’ davvero cattivo, anche per essere un dio.”


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Intangibile ma vero

September 28th, 2008 | Category: vita

E’ risaputo, purtroppo, che nella vita conta pesantemente il “come” fai/dici una cosa. Perche’ purtroppo?

Perche’ in questo modo tutti gli agnellini che sperano di essere presi in considerazione solo per cio’ che decidono di fare o di dire vengono spesso sopraffatti, ignorati… forse cent’anni fa non era ancora venuto in mente a nessun sociologo/antropologo che il marketing c’entrasse anche coi rapporti interpersonali.

Anche se a molti puo’ sembrare assurdo, io ho sempre trovato che il “come” viene espresso anche nei mezzi di comunicazione telematica.

Una volta ho detto a un amico di proseguire una chat (su irc) con una persona, perche’ io in quel

momento avevo da fare.

Fu strano per me assistere alla svolta che prese quella discussione…

Ah… questo gran casino della comunicazione tra esseri umani…

E a proposito di cose intangibili…

soogle scrive:
buon pomeriggio amico
vanished scrive:
ciao sugo
soogle scrive:
e’ molto bello
soogle scrive:
cio’ che e’ successo
soogle scrive:
perche’ ti ho scritto… e mi sono detto “stavolta.. lui mi rispondera'”
soogle scrive:
e cosi’ e’ stato
soogle scrive:
l’ho percepito nell’energia che c’ho messo dentro
vanished scrive:
ahah ha funzionato amico
vanished scrive:
🙂
soogle scrive:
beh
soogle scrive:
mi sembra superfluo dire
soogle scrive:
che sei un figliaccio di puttana 🙂
vanished scrive:
ahhuhau grazie
vanished scrive:
ho cambiato rotta non so perche’
soogle scrive:
infatti e’ un caso
soogle scrive:
mo’ che hai cambiato anche avatar
soogle scrive:
hai parlato !
vanished scrive:
faccio altre cose uso il pc veramente poco
vanished scrive:
🙂
vanished scrive:
sono nella squadra di soccorso acquatico della croce rossa e vuoi o non vuoi è una cosa che ti assorbe tempo e risorse umane
vanished scrive:
nel senso di amicizie e quant’altro
soogle scrive:
mamma mia
soogle scrive:
mi sembri proprio
soogle scrive:
un essere straordinario
soogle scrive:
mah spero che un giorno
soogle scrive:
ripasseremo qualche ora insieme
vanished scrive:
quello sicuramente e grazie mille comunque
vanished scrive:
tu che fai ?
vanished scrive:
racconta
soogle scrive:
beh si continua a lavorare a micso
soogle scrive:
ora ho un contratto a tempo indeterminato
soogle scrive:
imparo .. anche se non velocissimamente
soogle scrive:
sara’ perche’ in questo periodo
soogle scrive:
ho anche bisogno di pensare ad altre cose.. tra cui me stesso
soogle scrive:
non sto benissimo al 100% , ancora qualche legame con l’ansia
soogle scrive:
ma tutto cio’
soogle scrive:
ha anche dei risvolti buoni
soogle scrive:
mi ha spinto a farmi domande su me stesso
vanished scrive:
amico una cosa che ho sempre stimato in te è l’estremo uso del pensiero che fai in ogni cosa
vanished scrive:
questa è una cosa molto bella
vanished scrive:
che stimo
vanished scrive:
tanto
vanished scrive:
mi affascina
soogle scrive:
c’e’ chi dice.. che faccio male a pensare troppo
soogle scrive:
in effetti a volte c’e’ rischio di cadere
soogle scrive:
nell’ossessione
vanished scrive:
si lo penso pure io
soogle scrive:
pero’ io.. diciamo che tendo a dare un significato alle cose ecco
vanished scrive:
ma perchè ti invidio
vanished scrive:
si si mi piace appunto il significato che trovi
vanished scrive:
nel tuo modo di essere stai bene sempre ecco cosa mi piace
vanished scrive:
sei te stesso
vanished scrive:
🙂
vanished scrive:
hai mai provato a vedere due o tre cose sulla polinesia e i maori
?
soogle scrive:
mai
vanished scrive:
ci sono alcune danze incredibili
vanished scrive:
mi sto tatuando a giorni completamente il braccio con motivi polinesiani
vanished scrive:
credo in non so quale modo di appartenere a questa cultura
vanished scrive:
ti mando un link da youtube se lo ritrovo che mi piace molto

vanished scrive:
la teatralità considerando che sono danze molto antiche è veramente pazzesca
vanished scrive:
http://it.youtube.com/watch?v=c-lrE2JcO44
soogle scrive:
guardo
soogle scrive:
minchia
soogle scrive:
sembra
soogle scrive:
pazzesco che calpestiamo la stessa terra
vanished scrive:
già
soogle scrive:
amico
soogle scrive:
torno di la’
soogle scrive:
a presto*
soogle scrive:
e di’ a decoder
soogle scrive:
che spesso vi penso

httpv://www.youtube.com/watch?v=c-lrE2JcO44

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