Archive for the 'vita' Category
2012
vorrei tanto inaugurare questo nuovo anno all’insegna della musica.
con la musica attualmente più bella del mondo
Tortoise – Djed (estratto)
album:  Millions Now Living Will Never Die
No commentsuna persona
un altro sabato italiano
oh
stamattina mi sono svegliato.. boh alle 9? no, mi sa che erano le 9:42
chissà.. forse potrei consultare l’uptime dello smartphone. ok lo faccio.
tempo di funzionamento: 6:46:38
ma che vuol dire, le ore totali che è stato acceso? o oggi? scusate lo spengo un attimo e lo riappiccio.
cmq sì (mentre si riavvia lo smartphone) mi sono dilungato in queste cose perché mi stava tornando in mente qualcosa letto a proposito dei blog (in generale).
dev’essere stato un commento del tipo ma che cazzo me ne frega di andarmi a leggere che s’è mangiato quello a colazione, o quante volte è stato al bagno etc..
ecco, a proposito di “spazzatura in rete” (che ho pensato), mi ricordo “cosmic debris” un brano di FZ. nella versione “live at the Pier 1984” c’è un grande assolo di chitarra. youtube ce l’ha
mi sembra un modo nuovo, o volendo moderno, di intendere il blues.
il passarsi le dita intorno ai capelli a 3:02, se ho capito bene il linguaggio di FZ, significa “suoniamo la prossima parte reggae”. non me lo sto inventando.
ok, vediamo che mi dice adesso lo smartphone: 3 minuti e 56!
quindi se ora sono le 23 ed era acceso da 6 ore..no vabbo’.. l’avrò rispento durante il giorno.. praticamente nessuno sapràmai quando mi sono svegliato oggi.
ho voluto fare il moderno. mi spiego.. il mio intento era sicuramente quello di andare a portare la macchina a lavare.
io prima andavo all’autolavaggio “il Corallo”, difronte l’accademia.
poi da lì se ne sono dovuti andare.. e così il tizio, spagnolo credo, l’ultima volta che ci sono andato, mi ha dato il bigliettino da visita, con il sito e il nuovo indirizzo.
ecco io stamattina sono andato sul sito. ora non si chiama più “corallo” ma “autolinda”.
ovviamente il sito è “test di ammissione alla scuola media di html1″, però, cazzo, almeno non ti fa venire il mal di testa. cioè voglio dire.. è semplice. si naviga bene. trovi subito quello che ti serve.
dice pure che se mandi un’email con la targa della macchina, ti fanno lo sconto. allora certo, compilo il form.
diceva esattamente ” nella sezione Messaggio scrivere il numero della targa del proprio veicolo.”
stavo per scrivere una letterina ma poi ho avuto il dubbio che la mia targa sarebbe stata: “Salve, s” e quindi mi sono autocensurato e ho lasciato solo la targa. ah, la targa.
mi sono dovuto affacciare dalla finestra della camera del coinquilino (assente) perché non mi ricordavo se la targa era 464 o 646.
e ho pensato di fare una foto, pure, per metterla qui.
ora, per prendere il file, ho SPENTO lo smartphone e poi ho estratto la sd. potevo smontarla e estrarla. beh insomma non ci sono fare ancora tanto con gli smartphone. e soprattutto nessuno pensi che mi sono svegliato 13 secondi fa.
ho voluto provare l’ebbrezza di calcolare il tragitto da “dove mi trovo ora” a Autolinda sullo smartphone. è fregno
gli ho anche inviato un sms (perché il sito diceva che era gradita la prenotazione). testo: “Salve, sono un “vecchio” cliente di Portanuova, posso prenotare un lavaggio stamattina? Francesco”
nel frattempo la colazione era finita, e io sono uscito. nessun sms di risposta.
arrivo lì. riconosco subito lui , e lui mi riconosce. il posto è più piccolo, ma più “professionale”. mi dice di ripassare tra un’ora.
ho solo l’accortezza di estrarre  prima il cd che stavo sentendo in macchina, per non sconvolgere troppo le orecchie dei pulitori.
http://musicbrainz.org/release/05978c09-e596-4a9b-a5c1-3cd4fa2a2c15
tra l’altro, ce l’ho messo io su musicbrainz.
mi faccio un giro lì intorno.
arrivo sulla strada parco, avevo in mente di leggere un libro.. intitolato (fanculopensiero) <– proprio così.
è scritto da uno che non è italiano. ma non è stato tradotto. cioè, kussù s’è imparato l’italiano, e l’ha scritto in italiano. si “vede”.
sembra un libro scorrevole. nelle prime 2 o 3 pagine ho giàtrovato una perla.
dice: la gente si affanna , si sbatte e poi si rende conto , magari, che ha fatto tanto per una cosa che nemmeno gli importava troppo. tanto vale restare immobili. come i morti che camminano. ma c’è una differenza. il morto che cammina non sapràMAI se avrebbe potuto avere di meglio. chi si è buttato senza rete, invece, almeno ha avuto una risposta.
cmq tira una uazza non indifferente, e cammino un po’. <— ahhh,ora ho capito perché si scrive “po'” e non pò!
perché po’ è l’abbreviazione di poco.
passo vicino il liceo artistico, che poi ospita anche il liceo musicale. mi viene in mente che sarebbe stato bello fare una sorpresa a mia nipote. così mando sms a blended per sapere la sezione. A
entro lì, ma scopro che il sabato gli studenti del liceo musicale NON vanno a scuola. beati loro! 😀
passo anche davanti a un’edicola, e compro quotazioni.
allora telefono al mio ex insegnante di chitarra.
gli dico se posso passare a trovarlo.
posso, ma poi alle 12 lui ha lezione.
salgo, facciamo due chiacchiere, e poi arriva l’allievo. con chitarra classica yamaha (chi di voi lo pronuncia “iamàca”?)
forse aveva 23 anni. era la sua prima lezione in assoluto.
e, per l’ultima volta, ho tirato fuori l’argomento della chitarra Telecaster che si voleva vendere. no, mi sembra proprio che non se ne voglia separare.
gli ho anche detto (tirando un brutto colpo basso, lo ammetto), che le avevo trovato giàun nome.
pazienza. Tracy non saràmai mia.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Opn8riUNygM
riprendo la macchina, lindissima ovviamente.
dico timidamente al tipo che avevo mandato un’email. lui “ah sì?” con l’aria  sorpresa. come a dire “ma se ho fatto cementare vivo il webmaster.. possibile che il sito non ancora lo tirano giù?”
al che lui fa una cosa. scegliete voi la veritàche preferite
a) va nel retroufficio, accende il suo quadcore che parte in 2 secondi, si collega (in console testaule) al database del sito e fa una insert con il mio lavaggio, per segnare un +1 per il bonus
b) mi lascia un cartoncino, tipo quelli del wakeup, e mi ci fa sopra una scarabocchio come a dire “intanto questo è uno”. tra 5 scarabocchi avrai un lavaggio esterno gratis e tra 10 un lavaggio intero.
telefono a Guido, gli dico che sono nei paraggi e che se vuole ci possiamo beccare per ridarmi la scheda. a proposito:
UPDATE `prestiti`.`cose` SET `riavuto_il` = ‘2011-11-12′ WHERE `cose`.`id` =15;
lui torna tra mezz’ora
ok allora vado a trovare blended. e gli lascio quotazioni
miriam nel frattempo rientra, e va in camera e si mette a suonare. mi piacerebbe mettere al mondo una creatura solo per ascoltarla, da una stanza all’altra, suonare qualcosa..
ho notato che in quella casa però manca una chitarra. a natale mi piacerebbe provvedere :))
torno a casa. mi cucino.. un hamburger + insalata + mozzarella.
torno a casa dei miei. mi metto a studiare CCNA fase 2 (spanning tree). la cosa devia un po’ e mi metto a vedere i trunk tra switch Cisco e Mikrotik.
mi chiama Roberto, che stava tornando da roma. mi dice che vuole che gli presti la macchina per andare. io dico va bene ma col cazzo che ci sale Ziggy, l’ho lavata oggi.
però poi cade la linea. io spengo i telefoni (ecco svelato l’arcano!) e cerco di dormire un po’.
quando li riaccendo (tel mio e smartphone), trovo l’sms di autolinda “Scusi ma non avevo visto il messaggio, in  ogni caso adesso lavoriamo fino alle sei. Grazie”
io: “sono venuto questa mattina! (ford fiesta rossa) grazie e buon lavoro. Francesco”
nel frattempo monto la scheda video ripresa da Guido. che corrisponde ad una descrizione un po’ diversa da quella che avevo messo nel db. infatti io, credo, gli ho prestato una Geforce. lui mi ha ridato una ATI Radeon. ma va bene lo stesso 🙂
ah poi questa mattina guido mi ha detto una di quelle cose.. come dire.. a cui forse i comuni mortali non pensavo. oppure, semplicemente, io non avrei mai fatto questo “2+2”.
lo zu bar non avràfortuna. perché sta fuori mano. e tu devi prendere la macchina per arrivarci. e la gente entra in paranoia se deve passare un weekend a bere e poi deve guidare. preferisce non prendere la macchina e restare in centro (a piedi). chi vivràvedrà.
torno qui a casa. al buenRetiro, causa partita del Pescara c’è un traffico mai visto.
ascolto ancora “Strange Attractors” di Tim Brady. la traccia 5 mi fa pensare “Tu! vieni con me” e mi porto il cd a casa pensando di ascoltarlo dopo. non lo ascolterò
infatti parcheggio la macchina a mongulo.
cena. rientra Mauro che “ha fatto tardi allo stadio”.
mi metto al pc. cazzeggio con un router cisco trafugato a lavoro. non ho ancora capito come cazzo ci si entra in console. sembra che lo spirito maledetto di Angelini ci aleggi intorno 😉 😉
ora copierò sul portatile “FUCKUP” l’album che sto ascoltando ora (preso dalla directory “creative commons”). è molto bello.
tutto questo per poi  portarlo in macchina , a mongulo, copiarlo sul lettore mp3, e farmi un giro in macchina ascoltandolo.
forse ho scritto questo post peggio di come l’avrebbe scritto l’autore di (fanculopensiero)ÂÂ
1 comment
fermoimmagine
io mi trovavo dentro la macchina. o meglio, la macchina, la mia ford fiesta, pagata coi miei soldi, guadagnati col mio lavoro, era fuori di me.
il mio computer era in camera. spento.
le mie chitarre.. una a manoppello, e due a casa mia.
emiliano .. a londra (credo)
sul cellulare avevo: qualcosa come 20 centesimi.
nello stomaco avevo: praticamente niente
i miei coinquilini: uno in cucina, davanti al tg e un bicchiere di vino. l’altro a dormire.
mia cugina paola? a udine, credo. col uaglione
i miei? a letto, o forse dormienti sui divani davanti la tv.
roberto? a roma
roberto? a forlì
trolls e benny? a bologna
sta’ a vedere che erano le 1:11 dell’11/11/11
4 commentsUn sabato italiano
Figlia: Mamma… Io me ne vado di casa.
Madre: Se te ne vai, mi viene un attacco di cuore, lo sai com’è fatto il mio cuore, e quanto ho bisogno del tuo aiuto con le medicine e tutto il resto.
Figlia: Tu hai il pensiero della tua salute e credi di non potercela fare senza di me.
Madre: Sicuro, che non posso! Sta’ a sentire, io sono stata buona con te in tutti questi anni, e adesso tu prendi su e te ne vai, e mi lasci qui a morire. Se hai di questi sentimenti per tua madre, va’ pure.
Figlia: Secondo te, per il fatto che mi hai aiutato da bambina io dovrei ripagarti restando qui e rinunciando alla mia indipendenza e a vivere per conto mio.
Madre: (Stringendosi le mani al cuore) Mi è venuta la tachicardia proprio adesso. Sto per morire, e sei tu che mi fai morire, ecco!
Figlia: C’è niente che vorresti dirmi prima di andartene?
di brutto.
appena uscito dal lavoro sono andato a Abruzzo Motori per raggiungere Mauro
poi sono salito in macchina sua e siamo andati insieme a Lanciano, a casa di Marco
portavo con me 6/7 (sei settimi) di tiramisù fatto da Zia Gina.
lungo la strada abbiamo preso una bottiglia di vino rosso.
siamo arrivati e.. praticamente abbiamo mangiato subito.
ho mangiato un frammento di bruschetta con non-so-che sopra.. ma era troppo piccante, e l’ho devoluta a Mauro.
poi cous cous, carne bollita, patate, salame..
la cosa insolita è che alle 20:30 praticamente la cena era finita. mi sembrava incredibilmente presto. ma era vero.
poi caffè. poi tiramisù di zia Gina.
e poi.. due chiacchiere. c’era anche la ragazza di Marco, che ormai si occupa anche lei della “cosa” di Marco, ossia dell’etichetta musicale da lui creata.
mi sembra una cosa così teneramente bella.
ho capito diverse cose. ma non le ho capite stasera. le ho capite bene da qualche giorno.
e stasera le ho solo applicate.
ho capito che quando mi scopro ad essere isolato (e annoiato), frustrato, non è sempre colpa degli altri.
questa sera c’erano probabilmente le condizioni giuste perché io fossi facilitato nell’uscire fuori.
la ragazza di Marco (silvia) prima che ce ne andassimo mi ha detto “allora una di queste sere magari io e Marco veniamo a pescara, e ci facciamo un giro insieme (a te) tra i vari locali per vedere dovere fare il “release party””.
generalmente mi ritrovo sempre tenuto in disparte da molte cose. come se fosse chiaro “che io non me ne posso occupare”.
io detesto essere passivo davanti agli eventi. vorrei essere coinvolto, sentirmi vivo, sentirmi parte di una squadra e avere un qualcosa da condividere.
ecco perché trovo che sia stato molto bello quando mia cugina è andata a casa della madre del uaglione, e come prima cosa,  lei l’ha messa a apparecchiare.
ha subito rotto il ghiaccio, l’ha fatta sentire “a casa sua”.
ecco perché questa sera sono tornato da casa di Marco con 5 CD e un vinile.

http://991.com/NewGallery/Faust-Disconnected-479358.jpg

http://claroimeridiano.files.wordpress.com/2011/01/84aebe0e992fbdc6f3cff62dfc1c03cb_full.jpg

http://www.deambularecords.com/wp-content/uploads/2010/12/Pineda-COVER-LP.jpg
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memory check
sai.. quando parti, e ti vengono le insicurezze, le paranoie.
voglio riabbracciare i miei cari (cit.)
mi ero promesso di fare una passeggiata con papàquesto sabato. poi l’ho anticipata a stamattina.
ma non abbiamo fatto una passeggiata tradizionale. siamo stati la mattina insieme.
gli ho chiesto se aveva voglia di venire a casa mia e mettere due tasselli per appendere un quadro.
e lui c’è venuto volentieri.
una cosa del genere poteva anche essere vista in maniera negativa. come dire: io ti sfrutto. ma non è questo. io l’ho fatto per te. perché so che ti fa piacere.
la macchina di papàstava al parcheggio dietro il tribunale vecchio.
mentre camminavamo verso la macchina, ho intravisto la zingara di turno.
e ho pensato “chissàche dialogo scontroso (nel senso di freddo) avranno se lei prova ad attaccare bottone con mio padre”.
a 1 metro dalla macchina, la zingara ha chiesto “signore, va via?”
mio padre “che premio mi dà?”
e hanno fatto un breve scambio di frasi, al seguito delle quali entrambi hanno riso, e come per miracolo la zingara ha parlato con parole che io non avrei mai immaginato.
mi sembrava una signora.
sono salito in macchina. stupito ancora una da volta da come erano errati i miei pregiudizi.
nel frattempo, ho sentito la zingara tornare in sè, e dire ad una signora qui vicino (signora che voleva il resto), lo stesso discorso che fece a me tipo l’anno scorso “tu.. sei un bravo ragazzo, lavoratore, ma c’hai un pensiero in testa”…
siamo arrivati a casa mia, e io giàavevo fantasticato di proporre a papàdi restare a pranzo lì, da soli io e lui, visto che avevamo la spesa in macchina e mamma restava al mare con la nonna.
abbiamo messo i tasselli.
anzi, direi piuttosto che ho imparato delle cose.
ecco perché il normale chiodo non entrava. l’intonaco era troppo poco spesso, c’era subito il mattone. ci voleva per forza il trapano.
non mi sono innervosito per niente. in genere in queste situazioni mi viene da fare le cose di fretta, voglio che le cose finiscano presto e bene, e mi innervosisco se sono costretto a “rallentare”.
stavolta no. complice, probabilmente, anche la lontananza dall’ufficio. che sto man mano definendo sempre più chiaramente come un luogo dove la mia vita diventa più brutta.
poi, visto che papàera lì, mi è venuta voglia di fare altre cose con lui.
volevo aggiustare la zanzariera, ma mancava un pezzo.
abbiamo rimesso le tende in camera mia. sono rimasto stupito dal fatto che i “pezzi” ci fossero tutti, sparsi per il balcone, e che miracolosamente niente era stato buttato.
ho proposto a papàdi pranzare lì, ma evidentemente non è stato molto entusiasta. e io ovviamente non ho insistito.
durante il viaggio di ritorno verso casa “nostra” ho chiesto timidamente a papàalcune cose. non ho fatto proprio precisamente le domande che avrei voluto.
abbiamo pranzato insieme. pasta con pesto e ricotta. mi sono abbottato, non ho voluto cucinarmi l’hamburgher. ma gli ho fatto il caffè. sto imparando a mettere sempre un po’ più di acqua, in modo che quando il caffè esce arrivi quasi al “limite” anziché fermarsi troppo presto.
ora lui è in camera sua, nel suo studio. e sta scrivendo mail.
io sono andato da lui e gli ho chiesto qual era il suo brano preferito.
lui si è imbarazzato. mi ha detto “non mi sento”. ha detto che era una domanda difficile.
e poi, è una cosa un po’ “a momenti”.
ovviamente non ho insistito.
allora metto qui un video, perché mi ricordo che quando stavo vedendo con lui una videocassetta.. anzi, la stavo vedendo io, da solo, poi lui si è aggiunto.
era “live in berlin” di roger waters. con lo speciale di red ronnie.
e c’era un video .. sulla caduta del muro.
papàsi era commosso tanto.
httpv://www.youtube.com/watch?v=ZVItPrpZGhU&feature=related
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